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Non c’era differenza tra cielo e mare
sembrava invero un diluvio universale
Ferma in darsena barca senza nocchiero
Prua era al riparo dall’onda tumultuosa
Sventagliava vento ululando con tempesta
s’alzavano onde come in danza mesta
Da plumbeo cielo s’apriva cateratta piovosa
riempiva ogni vuoto silenzio di insolito rumore
Scrosciante si faceva la pioggia copiosa
incessante picchiettio instillava timore
Acque reflue e fangose riempivano la roggia
non aveva più letto nella sua piena il fiume
Invadeva la strada martoriando la pioggia
scorrendo per ogni dove con insinuante lacume
Si placa furia di disastrosa tempesta
mare fangoso ammanta carrugi e contrade
sguardo con orrore a guardare si appresta
macerie e fanghiglia ricoprono silenti strade
Tempesta e fango ferite hanno inferto
si muovono giovani in gruppo serrando rango
passi spediti si odono con andare certo
volenterosi e gioviali vanno a rimuovere fango
Disastro annunciato si ripete e connota
paternità d’errore niuno vuole come competenza
Inerzia di padri colpa ed errori annota
nel fango di lercia mota figli pagano penitenza
.
Angeli nel fango solerti vanno a risanare
affondando piedi in pantani limacciosi
gli errori di padri vogliono ripianare
ripulendo terreni putridi e perniciosi
Un sospirato nuovo sole vogliono pensare
l’allegrezza i loro acerbi anni configura
Futuri scenari sono bozze da disegnare
promesso sogno con la speranza si raffigura
Alzando gli occhi al cielo non lo vedono più così scuro
gli errori di padri saranno proficuo insegnamento
Risentono il rumore del mare ora è più calmo e sicuro
ripulite da lercia mota speranze vivranno con ravvedimento
Quando si vedono giovani Angeli nel fango mostrare il loro valore
rivivono le speranze di vedere nuove albe dipingere un futuro migliore
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musica di sottofondo
Eternal Love = Stamatis Spanoudakis
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