La lettera
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Passa il tempo ed il futuro si assottigliasi
evolve l’attimo nello scandirsi di ogni ora
Racchiudendosi per sempre, in un battito di ciglia
s’accumula nei ricordi, mentre si scolora
Giunto sono nel tempo ove impera la riflessione
domande e risposte hanno avuto sublimazioni
Lasciando colpe nel limbo d’una confessione
il vuoto di silenzi, li ho colmati di acclamazioni
Ferite, ora rimarginate, di dolori ancestrali
hanno intriso fazzoletti con lacrime copiose
Or si asciugano al soffio di venti astrali
nel mitigarsi di cronicità rabbiose
Il tempo nulla ha cancellato, facendo ritenzione
L’alveo pensante tutto memorizza con fermento
serbando con accuratezza ogni singola emozione
racchiude dentro al cuore ogni labile memento
Voglio scrivere una lettera con inchiostro indelèbile
rielaborare parole, con frasi semplici ma, risonanti
Scrivere cose mai dette, che tempo potrebbe far labile,
riprendendo da dogmi rievocativi, vocali e consonanti
Sono racchiuse in uno scrigno stille di pensieri
sono pronti per essere vergati in un foglio pròto
Nello scorrere di pennino, rinvango il leggio di ieri,
sino a chè sussurri fiatati giungono al mio oto
Senza esitazione scorre mano nello scrivere
postando di parola in parola ebbre locuzioni.
Mettendo commi in rilievo per farli rivivere
gli spazi, tra le parole, si empiono di emozioni
Di riga in riga si verga su carta, pensiero itinerante
inchiostro, imprime su foglio consonanti e vocali,
mano, segue impulso dettante, di lessico sciorinante
scrivendo parole esaurienti di momenti epocali
Oh, vita..!!!
mi hai elargito imperituri doni, mai esiziali
ricordi indelebili, ho conservato con perizia
Voglio scriverli in questa lettera a caratteri cubitali
per rileggerli e rallegrare futuri attimi con la letizia
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Origini della scrittura
La rappresentazione grafica dei numeri iniziò molto prima della scrittura della lingua.
È generalmente accettato che la vera scrittura della lingua sia stata inventata indipendentemente in almeno due luoghi: Mesopotamia, terra degli antichi Sumeri (Nella suddivisione territoriale odierna corrisponde ai territori dell’Iraq, e a parte di territori di Turchia, Siria, Iran, Arabia Saudita e Kuwait.) intorno al 4000 a.C. e in Mesoamerica intorno al 600 a.C. Sono noti diversi scritti mesoamericani, il più antico dei quali è degli Olmechi o Zapotechi del Messico.
Si è dibattuto se i sistemi di scrittura siano stati sviluppati in modo completamente indipendente in Egitto intorno al 3200 a.C. e in Cina intorno al 1200 a.C., o se la comparsa della scrittura in uno o entrambi i posti siano stati dovuti a diffusione culturale (cioè il concetto di rappresentazione del linguaggio utilizzando la scrittura, anche se non le specificità di come un tale sistema funzionasse, venne portato dai commercianti da una civiltà già alfabetizzata).
I caratteri cinesi sono molto probabilmente un’invenzione indipendente, perché non vi è alcuna prova di contatti tra la Cina e le civiltà letterate del Vicino Oriente, ed a causa delle differenze fra gli approcci di rappresentazione fonetica fra la Mesopotamia e la Cina.
I geroglifici egizi sono dissimili dalla scrittura cuneiforme mesopotamica, ma somiglianti nei concetti e nella più antica attestazione suggeriscono che l’idea della scrittura possa essere arrivata in Egitto dalla Mesopotamia. Nel 1999 apparve su Archaeology un articolo che sosteneva il fatto che i primi geroglifici egiziani risalivano al 3200 a.C. “… sfidando la convinzione diffusa che i primi logogrammi, simboli pittografici che rappresentano un luogo specifico, un oggetto, o quantità, si siano evoluti in più complessi simboli fonetici in Mesopotamia.”
Un dibattito simile circonda la scrittura indu dell’età del bronzo (civiltà della valle dell’Indo) nell’India antica intorno al 2200 a.C, con le riserve aggiuntive che la scrittura è ancora indecifrata e non è ancora chiaro se si tratta di una vera scrittura, o se invece sia una sorta di proto-scrittura o sistema di segni non linguistici.
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La scriptio continua (in latino, “scrittura continua”) è stata la pratica scrittoria universalmente utilizzata nell’antichità dai popoli con scrittura alfabetica.
Tutte le popolazioni antiche che si affacciavano sul mare Mediterraneo (dagli ebrei ai greci, dagli etruschi ai romani) avevano in comune sistemi di scrittura basati sull’alfabeto. La tipica superficie utilizzata per la scrittura era il papiro, di invenzione egizia. I papiri venivano conservati arrotolati, inoltre non esistevano “copertine”, quindi esteriormente erano tutti uguali. L’unico punto di accesso erano le prime parole, poiché tutta la scrittura era un’ininterrotta sequenza di lettere (scriptio continua). Inoltre, non erano ancora stati inventati i capitoli, i paragrafi, né gli indici.
Era il lettore a creare mentalmente le pause necessarie per scomporre il testo in frasi – e quindi per comprendere il significato. La scriptio continua si accompagnava necessariamente alla lettura ad alta voce: il testo doveva essere ripetuto, fino a trovare la corretta suddivisione delle parole. continua lettura
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la lettera la lettera la lettera
musica di sottofondo
Asha Elijah ~ A levél (The letter)
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