Sussurri dell'anima

Sussurri dell’anima

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sussurri


Incitato dai sussurri dell’anima
cammino verso il futuro, acuisce i sensi

 

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Sussurri dell’anima si odono ad ogni respiro
si convogliano in mente con soffuso spiro
innervano emozioni probi e consiglieri
sollecitando istinti, inondano pensieri

Sorgente creativa idee incessanti frulla
non consente nessuno spazio al nulla
Idee come palloncini, ascendono verso cieli tersi
come ali di farfalla volano anche con venti avversi

°°°°°

Filo di speranza si illumina come stella cometa
brillio indica strada per giungere alla meta
Pensiero edita emozioni con fare suadente
brillano un istante per divenire poi scia latente

Esagitati sensi irrequieti e convulsi
da contesto decisionale si sentono avulsi
Si avvolgono con lo scialle del passato
cercando calore per animo compassato

Nel silenzio che avvolge e ritma il respiro
sussurro infonde speranza a plagiato sospiro
Risale con enfasi vociare dal profondo dell’alma
come placebo, fievole dire i sensi calma

Sussurra coscienza suo avviso interattivo
scibile mentale attiva istinto conservativo
S’accalora il pensare in quel vedere diverso
di positività s’indora negando evento avverso

Vola pensiero come farfalla prima che il tempo sfumi
cerca nel buio della mente illuminanti barlumi
Sensi captano sussurro previdente
s’aguzza ingegno e parole instilla in mente

Si amplificano sussurri sinergici e consiglieri
illuminano intelletto evolvendosi in pensieri
Brillano idee come lucciole nel buio di coscienza
dissolvono ombre oscurantiste barlumi di conoscenza

Si solleva animo nella spirale emozionale evanescente
lievita in mondo che traspare da pensiero nascente
Subconscio forgiato dai suggerimenti costanti
si lascia guidare dai sussurri verso gli attimi restanti

Sussurri dell'anima

Volgendo spalle al passato si allunga ombra evoluta
erudita dai sussurri dell’anima, verso il futuro si avvia risoluta

 
°°°°°

musica di sottofondo
Zero-Project – Silence

sussurri

Pensiero Etimologia   ( Ricerca storica da Wikipedia )
Pensiero è un termine che deriva dal latino pensum (participio del verbo pendere: “pesare”), e stava ad indicare un certo quantitativo di lana che veniva appunto “pesata” per poter essere infine passata alle filatrici le quali a loro volta avevano il compito di trattarla. Il “pensum” era quindi la materia prima, più grezza, designante metaforicamente un elemento o un tema che doveva essere secondariamente trattato, elaborato, dandogli così una nuova forma.

Si può notare in ciò la peculiarità attribuita al pensiero, come qualcosa di straordinariamente semplice, che rende possibile oggetti complessi: nel senso cioè che l’attività del pensiero si esplica nel comporre oggetti, ovvero pensare significa pensare oggetti composti. Da questo punto di vista, l’attività del pensiero è ciò che è a monte degli oggetti pensati, pur essendo della loro stessa sostanza.

Dal pensiero all’essere

Nella filosofia antica, a differenza di quella moderna, il pensiero era unito indissolubilmente alla dimensione ontologica. Per Parmenide l’essere di un oggetto è dato dalla nostra capacità di pensarlo: essendo infatti impossibile pensare il nulla, tutto ciò che pensiamo non può non essere. Analogamente, nel platonismo, là dove c’è un pensiero c’è anche un’idea, cioè un’entità viva e reale: non solo non può esistere pensiero senza idee, ma il nostro stesso essere si identifica con quel che pensiamo. Così per Aristotele il pensiero, nel momento in cui prende coscienza di un oggetto, lo fa anche venire all’essere: ad esempio un libro è un oggetto sensibile in potenza, che si tramuta in un libro in atto solo quando viene pensato da un intelletto. Questo, cogliendone la forma intelligibile, la rende viva e presente: come la luce fa diventare attuali i colori che sono solo potenzialmente visibili, allo stesso modo ciò che esiste in potenza può passare all’atto per il tramite di un pensiero supremo, produttivo, che abbia già in sé tutte le forme.

L’idealismo e la potenza del pensiero

Con l’Idealismo di Fichte, e poi di Schelling, il pensiero assume una centralità fondamentale. Le fattezze del mondo esterno all’Io vengono equiparate ad un sogno, ad una finzione prodotta dal soggetto, che è chiamato a prenderne coscienza attraverso l’agire etico. Le categorie dell’intelletto, che in Kant erano solo formali, ora hanno anche un valore reale o ontologico, seppure a livello inconscio. Il pensare è creare, ma soltanto ad opera di una suprema intuizione intellettuale. Diverso è invece l’idealismo di Hegel, per il quale la logica stessa diventa creatrice, attribuendosi il diritto di stabilire cosa è reale e cosa non lo è: per Hegel un oggetto esiste nella misura in cui è razionale, cioè solo se rientra in una categoria logica….continua lettura

 

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9 Comments

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