African love

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The African in love …
viaggio verso nuove terre con un bagaglio di sole speranze

°°°°°

Kabiria aveva 16 anni
mille pensieri che rincorrevano i sogni
in un futuro pieno di incertezze

Kunta aveva 18 anni
tante speranze che rincorrendo i sogni
volevano con il risveglio diventare certezze

 °°°°°

La notte si avvicinava serena,
una notte che si offriva per un atteso riposo.
Le ombre del tramonto nel raffreddarsi
coloravano e riempivano di colori e profumi la sera
brillio di stelle accompagnavano il giorno verso l’oscurità.
Il canto e i suoni naturali della foresta
acquietandosi sembravano quasi una ninna nanna.
Un incanto con leggerezza si inondava nella radura
L’allegro vociare del villaggio si zittiva nell’addormentarsi
La sera nascondeva nel passato i ricordi, chiudendo gli occhi alla paura,

°°°°°

Le mani intrecciate, allacciate, quasi incatenate
sembravano volersi unire per diventare una cosa sola.
Si distesero i corpi all’ombra di una gigantesca acacia.
Era la prima volta per Kabiria, era il suo primo bacio.
Ricordava il primo incontro con Kunta ai margini del villaggio
la sua risata possente, i suoi occhi, le sue spalle forti,
Quel suo modo di porsi con gentilezza, lo rendeva attraente,
sapeva che un giorno avrebbe amato quell’uomo.

°°°°°

Tremava quando Kunta avvicinò il suo viso al suo
si lasciò accarezzare dalle sue mani grandi e forti.
Kunta la strinse con passione,
la colse come si coglie un fiore, con delicatezza.
Il gemito di Kabiria si confuse con il battito del cuore
mentre la mano strappava un ciuffo d’erba  ed insieme un fiore

Si zittiva la foresta quasi a non voler disturbare
il bisbiglio delle parole sfamava l’estasi del loro amore.
Quella sera, abbracciati, chiudendo gli occhi alla paura
dormirono insieme, riposando nel giaciglio di un sogno.
Stringevano le loro mani il fiore profumato colto da Kabiria

Il risveglio lo sapevano che doveva essere diversamente voluto.
Gli occhi scrutavano le immense distese delle loro emozioni
attendevano lo spuntare del sole per l’ultimo saluto.
Un barcone aspettava l’alba e Kunta per la partenza.
Un viaggio non voluto, un viatico oscuro ma necessario,
non poteva rinnegare il desiderio di migliorare il suo futuro.
La volontà di sentirsi uomo libero, annullava la forza delle paure.
L’andare verso un ignoto destino senza meta, senza alcuna certezza,
trovava forza nella voglia di dare al suo sogno un nuovo risveglio …

°°°°°

Sorgeva il sole dando saluto come consuetudine ordinaria
di colori abbellenti e di rituali suoni si riempiva l’aria
Richiami di voci frammistavano gli striduli echi animali
Sventagliava il vento le terre percorse da carovane tribali
Si sollevavano con polvere e sabbia i profumi della terra

°°°°°

Facendo pulsare di scomposti battiti il cuore
il pensiero di Kabiria la tristezza assaporava,
Cingeva il suo fianco Kunta con la sua mano carezzante
il pulsare della sua forza si acquietava un’istante.
Dal cuore di Kabiria il battito nasceva con il rimpianto

non volevano aprirsi nel risveglio occhi per il pianto
Sogno di sciagura premonitore la sua gioia disprezza
Natia alba dell’addio acuisce distacco con la tristezza.

.

”Oh.!.. destino che non fai vedere altra luce che le tue tenebre
cancella brutture di sogno, i miei timori scaccia
lascia che resti ancora tra le mie braccia.
Risveglio angoscioso partenza vede avvenire
non voglio solo ricordo che lancinante farà morire
Mi pulsa forte il cuore dal presentimento
si gela il sangue, la mia voce è già un lamento.
Lacrime non voglio far vedere del mio dolore
non voglio che parta con un peso nel cuore.”

”A me hai donato con amore le tue purezze
fremito delle tue paure ho sentito nelle tue carezze
Gelida la terra ove con te ho potuto giacere
caldi i percorsi del cuore che mi hanno dato piacere 
Non temere donna, che la partenza sarà ritorno
Dammi una ciocca del tuo nero ricciolo
lo legherò nel nastro d’argento insieme al tuo fiore
la lontananza nel ricordo si solleverà dal dolore
Questo fiore sarà la segreta promessa del nostro amore
lo riporterò a te quando destino batterà nuove ore
Cingendoti i fianchi, insieme andremo sul nostro sentiero
il destino se vorrà, unirà per la vita ogni nostro pensiero ”.

°°°°°

Le mani si stringono per un distacco non voluto
il mare bagna con gli spruzzi di onde l’ultimo saluto
Goccia con goccia si mesciano sale e amare lacrime di dolore

°°°°°

Kabiria ritornava ogni sera ad incontrare il mare
aspettava di vedere in lontananza quel barcone ritornare
Lasciando al vento il suo saluto, tornava ogni sera a sperare
Guardava il volo di gabbiani intrecciarsi nell’aria
voleva avere le loro ali per spiccare con loro il volo
Quel tratto di spiaggia lo percorreva ogni giorno
raccogliendo conchiglie cercava quiete per i pensieri

Qualcosa che scintillava attirò la sua attenzione
era rinchiuso in una bottiglietta di plastica
si scorgeva un nastro d’argento e petali di un fiore

Il destino aveva compiuto il suo tragitto
l’angoscia un cuore sperante aveva trafitto
Restavano solo i ricordi a consumarsi nel dolore
Uno tsunami devastante scorreva nell’esangue cuore.

°°°°°

Un barcone fatiscente, in una notte qualsiasi, a poche miglia dalla costa
in un punto ignoto, di un posto da molti conosciuto
affondava con il suo carico, inghiottito dai neri abissi del mare.
Nelle ricerche nessun corpo venne recuperato
alcuni relitti di quel barcone si arenarono sulla spiaggia
furono adagiati a riva dalle onde insieme a una bottiglietta di plastica
Dentro un biglietto legato con un nastro d’argento
avvolgeva una ciocca di riccioli neri e petali di un fiore
su quel biglietto Kunta scrisse le sue ultime parole:
”Sembra smarrirsi la strada per il ritorno,
ma, nell’eternità c’è un sentiero ove cammineremo ogni giorno.”

African Love…the bottle

 

                                                                           african love african love african love

Immagini da Freepik

sottofondo musicale
The Africans = di Terry Oldfiel

African love

 

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