Lo spaventapasseri

Lo spaventapasseri

Lo spaventapasseri
Immagine da Pinterest

spaventapasseri

lo spaventapasseri

Sono sempre più rari gli spaventapasseri nei campi

 

 °°°°°

Sono nato come spaventapasseri, quasi dal niente

due rami presi dal vecchio albero di noce,

le braccia allargate come in croce,

vestito con  pantalone e giacchetta striminzita,

e una vecchia camicia a quadri lisa e sdrucita,

Per testa una zucca, per capelli la paglia bionda,

chiunque vedendomi avrebbe perso la trebisonda,

Di traverso il cappello mi dava un bell’aspetto,

mi mancava solo la parola, per il resto ero perfetto

Sollevato e portato in mezzo alle spighe in un lampo,

impiantato al centro dello scenario, dominavo tutto il campo,

il mio compito era semplice, dovevo far paura e spaventare,

lo svolazzare furtivo di ingordi uccelli predoni dovevo sventare,

Che bella sensazione avere di fronte uno scenario particolare,

papaveri e fiordalisi coloravano un paesaggio spettacolare

.

Le spighe bionde ondulavano smosse dal vento,

sembravano come inchinarsi in ringraziamento,

al calar del sole, con la sera la notte a braccetto andava

olezzante il profumo diffondendosi l’aria rasserenava

alla luna con un quarto gli piaceva mettersi di traverso

argentando la radura la faceva preziosa per ogni verso

Padrone assoluto in quel campo incutevo timore

qualcuno osava avvicinarsi con un po’ di tremore

non era il coraggio ma, il bisogno che li spingeva

li lasciavo fare la pietà mi costringeva

chiudevo un occhio facendo finta di niente,

diventammo amici e per me fu conveniente

Impalato in quel campo non potevo vedere molto di sicuro

di quel che avveniva nel mondo, restavo all’oscuro

loro volando le notizie potevano apprendere

spettegolando, sul mio braccio le venivano a rendere

La modernità avanza con il rinnovamento

decisione univoca impone cambiamento

soppiantato il vecchio, con nuovi concetti

l’andar in pensione bisognerà che si accetti

Or con mezzi moderni si coopta la sorveglianza

purtroppo e con malcelata doglianza

lo spaventapasseri sparisce dal reale

diventando un nostalgico ricordo museale

spaventapasseri

.

La nostalgia è una brutta canaglia,
stando in disparte ti prende e ti attanaglia,
non posso fare a meno di ripensare a quel che ero
di tutto ciò che ho fatto, nel mio campo, ne sono fiero
Da giovane alla pensione si pensa ogni momento
di andarci, non si vede l’ora con sfinimento
quando arriva il tempo della quiescenza
non poco si abbatte la coscienza
L
asciare un mondo pieno di fervore
per anni vissuto con doveroso ardore
provoca un po’ di malcelata malinconia
percorrenze diverse avrà la nuova via

Relegato in un angolo, praticamente messo in disparte
dicono “hai lavorato hai già fatto la tua parte”
va dato spazio a un ricambio generazionale
il futuro vuole idee nuove e baldanza emozionale
Come non essere d’accordo è in piena condivisione
ma permettetemi di avere un po’ di commozione
sentirsi da un giorno all’altro “ex” fa sensazione

Rimanere qui nell’ombra sento che non mi fa bene
la mia gamba, comincia a tarlarsi, mi fa sentire le pene
la mia zucca un po’ alla volta si sta svuotando
tutto il mio ardore sta pian piano scemando
così ridotto nessun passero spavento
la evidente distruzione finale rasento
credo che dovrò darmi una mossa
se non voglio finire nella fossa…

Lo spaventapasseri

                                        spaventapasseri


musica di sottofondo

Tayna  =  di Didula

 

spaventapasseri

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