Il canto dei cigni
Cantano la loro diversità cigni in amore
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Natura crea ogni essere facendolo diverso
non esiste clone uguale nell’universo
Ogni atomo di vita con ingegno è disegnato
differenza da marchio di specie viene segnato
Esseri disuguali per forme creano razza specifica
nel rinnovare diversità natura si magnifica
Concede ad ognuno condizioni per sopravvivenza
ecosistema assicura spazi per libera convivenza
Cieli mari e terre si popolano di esseri viventi
riproduzione di geni per nuova vita sono serventi
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Colora di rosa l’alba accendendo giorno che si ripete
si specchia cielo nel rosare stagno di acque chete
Brillano steli d’erba su radura bagnati da rugiada
accalorarsi di sole scioglie limpida goccia adagiata
Scivola tappeto d’erba a lambire riva di stagno
oscurati anfratti colora muschiosità di sfagno
accarezza vegetazione ripariale lieve sciacquio ondeggiante
smuove tappezzante distesa di fior di loto galleggiante
Il silenzio risveglia i rumori del vociare vivente
riprende il vivere quotidiano annunciando il presente
Silenziosi e regali bianchi cigni ancora sonnecchiano
creando gruppo in acque di stagno si specchiano
Coppie scambiano prime effusioni e tenerezze
strofinamenti struscianti elargiscono carezze
pettinando con becco piume nel farle liscianti
galleggiano su acqua con movenze eleganti
Resta in disparte coppia solinga con nero piumaggio dipinto
gruppo di bianchi cigni la loro diversità ha esiliato e respinto
natura ha generato esseri con personalità latente
corpo mascolino cuore femmineo sente esistente
Senza colpe per diversità naturali genetiche
devono ascondere anormalità fuori da etiche
costretti a mascherare esogene ambiguità
ascondono naturali emozioni come iniquità
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Colpevoli senza colpe per un amare estroverso
natura non concede spazio ad un essere diverso
sterile amore senza fecondità rigenerante
marchia diversità considerandola degenerante
Specchiandosi nell’acqua ali danno abbrivi poderosi
sbattere flappettante trova aiuto in venti generosi
ali di cigni reietti s’involano in perfetta sincronia
verso spazi celesti ascendono in sintonia
Amanti incompresi cercano spazi confacenti
volano lontano da terrene condanne maldicenti
Cantano cigni liberando emozioni sibilanti
canti d’amore risuonano con versi echeggianti
C’è sempre un posto per ogni creatura nell’universo
quel che natura crea non può essere nel nulla disperso
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musica di sottofondo
Beautiful Swan = Frederic Delarue
L‘omosessualità negli animali (ricerca da Wikipedia)
Negli ultimi quindici anni sono stati documentati comportamenti omosessuali che vanno dai giochi sessuali a comportamenti genitoriali in coppie omosessuali in circa 1.500 specie sia in cattività che in ambiente naturale Questi comportamenti sembrano diffusi tra insetti uccelli e mammiferi (in particolare delfini e pecore), e soprattutto tra le scimmie antropomorfe L’esistenza di comportamenti omosessuali non fu mai ufficialmente osservata su larga scala fino a tempi recenti. Questo fenomeno sembra essere largamente diffuso in particolare tra i primati e i mammiferi marini La vera incidenza dell’omosessualità negli animali è sconosciuta: benché degli studi abbiano dimostrato che questo comportamento è presente in numerose specie
Un numero sempre crescente di scienziati conferma l’esistenza dell’omosessualità permanente in specie che formano coppie permanenti come i pinguini o i piccioni, ma anche in specie non monogame come le pecore
Una ricerca effettuata sulle pecore afferma che “approssimativamente l’8% degli arieti mostra (anche se posti di fronte a una scelta) preferenze sessuali per membri dello stesso sesso, in contrasto con la maggior parte degli arieti che preferisce partner di sesso opposto
Bisessualità nel regno animale
Osservato sia allo stato libero sia in cattività, il comportamento degli animali contraddice nettamente l’idea che i rapporti sessuali fra esseri dello stesso sesso siano una prerogativa degli esseri umani. Sono circa 450 le specie animali nelle quali sono stati osservati comportamenti di questo genere. L’elevato numero di osservazioni scientifiche contrasta quindi con la definizione di questi rapporti come “contro natura”, almeno se la si intende come definizione derivante da osservazioni naturalistiche. Fatta l’ovvia premessa che non possono esistere specie esclusivamente omosessuali, a seconda delle specie varia la percentuale di soggetti eterosessuali esclusivi, bisessuali e omosessuali esclusivi.
Di seguito sono riportate le frequenze di comportamento sessuale di varie specie
- Gabbiano australiano (Chroicocephalus novaehollandiae) fra le femmine: 10% omosessuali; 11% bisessuali, 79% eterosessuali.
- Gabbiano comune (Chroicocephalus ridibundus) – fra ambedue sessi: 22% omosessuali, 15% bisessuali, 63% eterosessuali.
- Macaco giapponese (Macaca fuscata) – fra ambedue i sessi: 9% omosessuali, 56% bisessuali, 35% eterosessuali.
- Bonobo (Pan paniscus), una scimmia antropomorfa, – fra ambedue i sessi – 0% omosessuali, 100% bisessuali, 0% eterosessuali.
- Cacatua pettorosa (Eolophus roseicapilla), un tipo di pappagallo: 44% omosessuali, 11% bisessuali e 44% eterosessuali.
Comportamenti bisessuali sono stati osservati anche in specie diversissime, come le ostriche, le farfalle e le giraffe. Solo nel caso del bonobo, una scimmia antropomorfa con cui condividiamo il 96% del nostro patrimonio genetico, il comportamento bisessuale sembra essere l’unico praticato
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