Clochard…alchimia di un dolore
Clochard … alchimia di un dolore
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Vita vissuta sotto ponti di fiumi in piena, dell’effluvio di lacrime d’amarezza s’appiena.
In abito bisunto e liso, passato di bianco vestito rielabora visioni patinate con sorriso
Vita dispersa annulla la sua linfa vitale, tra meandri oscuri si cela sfuggendo al reale
Oscura da sguardi indiscreti la sua prigione, rinchiuso in fragile mondo di cartone
Libero ed emarginato in possesso del niente, solo, tra sguardi indifferenti della gente
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Cade a fiocchi leggeri la neve
posandosi silente e lieve lieve
Ancora respiro e sento battito di cuore
uomo per nascita animale per dolore
vivo vita nel suo valere niente
senza futuro in presente insipiente
Cosa mi costringe a vivere da essere inferiore
senza meta senza tempo e senza ore..?..
Quale scopo si prefigge Onnipotenza
nel volermi dare continua penitenza..?..
Per quale fine sono in limbo spettrale
dilaniato come preda da demone infernale..?..
Solitudine ha gelato sangue in vene
freddo assiderante rinfocola acuite pene
Atomo di vita che di piangere non è più capace
grazia chiede perchè fine gli dia pace
Cade a fiocchi leggeri la neve
posandosi silente e lieve lieve
Dal tempo che ha creato sconquassi
cerca fuga intristito rumore di passi
stritolato cuore da lutto fasciato
pace non da a pensiero angosciato
Bocca di figlio da seno allevato
per volere di destino vita ha negato
persa per sempre filiale carezza
sollievo non trova infinita amarezza
Cuore di madre perduto il suo palpito
ragione non trova per un nuovo battito
spenta fiammella da soffio di morte
in buio labirinto conduce sorte
giorno maledetto vita ha sconvolto
sogno di madre nel nulla si è dissolto
Cade silente e soffice neve bianca
copre clochard su fredda panca
Chiusi occhi e spento sorriso
vogliono por fine a destino inviso
Rumore di passi rompe silenzio glaciale
cuore di madre ritrova calore speciale
Con gesto d’amore da sorriso intenerito
dita leggere carezzano viso scarnito
Schioccante scintilla infiamma due cuori
abbraccio solidale ridona persi calori
ritrovata speranza ricuce presente sfilacciato
generoso gesto con amore nuova vita ha abbracciato
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L’albergatrice amica dei Clochard
Antonietta Curcio
Una lezione di sensibilità e umanità ci arriva da Rimini, dove un’albergatrice apre le porte del suo hotel. “Con questo freddo tanti rischiano la vita” spiega la titolare “non possiamo fare finta di niente. Se tutti gli alberghi lasciassero anche una sola stanza a disposizione di queste persone nei mesi più freddi, si salverebbero molte vite”. L’hotel si trova in viale Renato Parisano, a pochi passi dal mare ed è gestito da Antonietta Curcio in Cimino e famiglia. Qui i senza tetto trovano un letto, una doccia calda e del cibo
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L’albergatrice ha già contattato la Caritas, la protezione civile e la Casa di Betlemme, Antonietta senza esitazioni invita le associazioni a mandare i senza fissa dimora che ancora non hanno trovato una sistemazione. Da oggi, ha fatto sapere la titolare, l’accoglienza potrà essere a pieno regime: si può arrivare fino a 60 posti
Questa esperienza di generosità verso i meno fortunati “Clochard” si ripete ormai da diversi inverni consecutivi e nasce da un grave lutto familiare. Nel 2003 Antonietta Curcio perde il figlio minore, Osman in un incidente stradale..Da allora, si dedica in memoria del figlio ad alleviare le pene ai meno fortunati..
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Immagine di copertina
da Freepik @vecstock
musica di sottofondo
Enigma = The Alchemist’s
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2 Comments
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