La notte delle streghe
La notte delle streghe o Halloween ha origini antichissime
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Lo so vorreste mandarmi al rogo
vi piacerebbe vedermi bruciar nello foco
voi dite che son orripilante
ma vi siete guardati sacripante.!..
Le mie son rughe al naturale
non uso il botulino per mascherare,
So fare filtri e pozioni
fatture magiche per vostre ragioni.
Non date retta alle fatine
con bacchette magiche tutte belline
Le mie son cose dell’altro mondo
con me la vita diventa un girotondo
con i miei intrugli troverete piacere
son formule pronte per ogni volere
Una principessa con il pisello
prigioniera è nel suo castello
Un principe trasformato in ranocchio
pronto è per voi umile e in ginocchio
Le mie pozioni faranno miracoli vedrete
umili servi saranno per voi credete
Bisogna esser scaltri saperci fare
se vorrete dall’incantesimo liberare
Venite, venite, damigelle e cavalieri
son strega invero, non sol da ieri,
i miei filtri san far rivoluzioni
vi incanterò con le mie magiche pozioni
se volete anche voi con arte stregare
non è un segreto, che sia da svelare
Per esser strega non ci vò molto
basta pensar mal, e tutto è risolto…
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La notte delle streghe cenni storici (ricerca storica da Wikipedia)
Halloween o la notte delle streghe è il nome di una festa popolare di origine pre-cristiana ora tipicamente statunitense e canadese. Si celebra la sera del 31 ottobre. Le sue origini sono antichissime, viene fatta risalire a quando le popolazioni tribali usavano dividere l’anno in due parti in base alla transumanza del bestiame. In Europa la ricorrenza si diffuse con i Celti.
Essi festeggiavano la fine dell’estate con Samhain, il loro Capodanno. In irlandese antico Samain significa infatti “fine della estate” (Sam, estate, e fuin, fine).
A sera tutti i focolari domestici venivano spenti, e riaccesi dai druidi che passavano di casa in casa con torce avvivate presso il falò sacro situato a Tlachtga, vicino alla reale Collina di Tara, uno dei luoghi più venerati e importanti dei primi secoli della storia d’Irlanda.
I Celti non temevano i propri morti, lasciavano per loro del cibo sulla tavola in segno di accoglienza per quanti facessero visita ai vivi. Da qui l’usanza del trick- or- treat ( in italiano, dolcetto o scherzetto?). Oltre a non temere gli spiriti dei defunti, i Celti non credevano nei demoni quanto piuttosto nelle fate e negli elfi, creature considerate però pericolose: le prime per un supposto risentimento verso gli esseri umani; i secondi per le estreme differenze che intercorrevano appunto rispetto all’uomo. Secondo la leggenda, nella notte di Samhain questi esseri erano soliti fare scherzi anche pericolosi agli uomini e questo ha portato alla nascita e al perpetuarsi di molte altre storie terrificanti.
E’ usanza ad Halloween intagliare delle zucche
con volti minacciosi e porvi una candela accesa all’interno Questa usanza nasce dall’idea che i defunti vaghino per la terra con dei fuochi in mano e cerchino di portare via con sé i vivi
.
Questa usanza fa riferimento anche alle streghe, che venivano bruciate sui roghi o impiccate; infatti, si pensava che queste vagassero nell’oscurità della notte per rivendicare la loro morte (abbigliate in maniera più o meno orrenda) ed approfittassero del maggior potere loro conferito durante la notte delle streghe L’usanza è tipicamente statunitense, ma probabilmente deriva da tradizioni importate da immigrati europei: l’uso di zucche o, più spesso in Europa, di fantocci rappresentanti streghe e di rape vuote illuminate, è documentato anche in alcune località del Piemonte, della Liguria, della Campania, del Friuli (dove si chiamano Crepis o Musons), dell’Emilia-Romagna, dell’alto Lazio e della Toscana, dove la zucca svuotata era nota nella cultura contadina con il nome di zozzo.
A questo forse si ricollega la tradizione odierna per cui i bambini, travestiti da streghe, zombie, fantasmi e vampiri, bussano alla porta urlando con tono minaccioso: “Dolcetto o scherzetto? “.
Per allontanare la sfortuna, inoltre, è necessario bussare a 13 porte diverse. Il nome “Halloween” deriva da “All Hallows Eve”, che vuole dire appunto “Vigilia di Tutti i Santi”, perciò “Vigilia della festa di Tutti i Santi”, festa che ricorre, appunto, il 1º novembre. Poiché la figura dei “Santi” è posteriore alla religione druidica, un altro etimo potrebbe essere “All allows even”, cioè “la sera in cui tutto è permesso”, incluso i defunti che escono dalle tombe per far visita ai vivi.
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sottofondo muicale:
“Soul Dracula” Hot Blood (1977
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5 Comments
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